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Troppo spesso di dimentica che tutti i desideri hanno un valore evolutivo che va compreso profondamente prima che il Sé Superiore ed il Creato collaborino e diano l’ok alla realizzazione.
Molte sono purtroppo le scuole religiose e spirituali che sottolineano l’importa di rinunciare ai desideri, soprattutto se materiali e mondani, senza tener conto che ogni desiderio insoddisfatto è paragonabile ad una cambiale insoluta che prima o poi dovrà essere pagata e che presenterà di vita in vita il proprio credito. I desideri sono infatti paragonabili agli ingredienti di una minestra che l’anima cerca di preparare per saziare la propria fame di evoluzione-espansione, ed ognuno di essi è connesso alla necessità di far fare all’Anima un’esperienza scientifica.
Quello che distingue i desideri è solo il senso di impotenza che nasce da quei bisogni definiti “irrealizzabili” perché apparentemente irraggiungibili.
Pagine preziose, che come una mappa ci aiutano a ritrovare il nostro tesoro nascosto, cioè il potere luminoso della determinazione che dobbiamo imparare ad utilizzare sia a noi stessi, che dell’Universo che ci contiene.
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