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Carlos Castaneda, scomparso ufficialmente il 27 aprile 1998, ha lasciato dietro di sé una consistente eredità spirituale. Sull’opera e sulla persona di Carlos Castaneda esiste ampia letteratura, in parte ad opera di divulgatori, in parte di detrattori.
La caratteristica comune di questo genere di letteratura è che accoglie, o rifiuta in blocco, tutta la filosofia e le tecniche descritte da Castaneda. Gli ammiratori gli attribuiscono il merito di aver divulgato e fatto rinascere le tradizioni iniziatiche dei nativi americani; secondo i detrattori, invece, Castaneda ha inventato di sana pianta quanto racconta nei suoi testi in forma autobiografica.
Proprio per tale motivo abbiamo attribuito a questo libro, nel sottotitolo, la definizione di “commentario” perché è un’opera critica, nella quale non si partirà da posizioni globali e preconcette di adesione o rifiuto, ma si cercherà piuttosto di valutare nel suo insieme l’opera di Castaneda per trovare in essa quei riferimenti che possano consentirci di valutarne l’intrinseca attendibilità e coerenza.
Per chi ricerca i punti di contatto tra l’esperienza dello sciamanesimo e le discipline spirituali orientali, la lettura di questo libro potrà essere fonte di sorprendenti scoperte e profondi insegnamenti.
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