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Ne La cultura della controcultura, Alan Watts presenta le idee, i valori e la visione dell’uomo, della società e del mondo che hanno ispirato il movimento controculturale degli anni ’60, descrivendone i profondi legami con le tradizioni filosofiche e spirituali dell’Oriente - quali l’induismo, il taoismo e il buddhismo - e con lo sciamanesimo delle tribù asiatiche e americane.
Nella raccolta di conferenze che compongono il volume, Watts propone al lettore un paradigma alternativo attraverso il quale ripensare la vita.
Alla visione egocentrica e miope deU’uomo occidentale, che lo porta a sentirsi estraneo al mondo e a piegarlo ai propri interessi, contrappone la visione dclluniverso caratteristica del pensiero orientale e di molte forme di spiritualità animistica tribale, in cui resistenza umana viene concepita come parte integrante e armonica del tutto.
Attraverso un’esposizione accessibile e discorsiva, ben argomentata e ricca di ironia e di sense of humour, colui che è stato uno dei massimi interpreti e divulgatori dell’Oriente in Occidente rende partecipe il lettore di una saggezza antica, ma ancora straordinariamente attuale.
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