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«La maggior parte di noi passa un buon terzo della propria vita dormendo, eppure non abbiamo la più pallida idea di ciò che il sonno fa per il nostro corpo e il nostro cervello.»
Prendendo le mosse da questa apparente contraddizione, David K. Randall si è avventurato in un’indagine brillante, avvincente e ben documentata sulla misteriosa scienza del sonno.
Dai soldati che mettono a repentaglio la propria lucidità assumendo gomme da masticare alla caffeina per restare svegli più a lungo, al modo in cui la differenza di fuso orario patita dai giocatori di football in trasferta incide sulle loro probabilità di vittoria (e sull’attività dei bookmakers), dallo studio dei sogni e delle loro interpretazioni, ai diversi pareri su quale sia la maniera “migliore” di gestire la camera da letto e il riposo dei propri figli, fino alla scoperta di come nel Medioevo esistessero due tipi di sonno intervallati da una breve veglia riservata allo studio e ad altre attività (tra cui quella sessuale): partendo da spunti originali e casi emblematici, la ricerca di Randall svela un mondo – quello in cui ci addentriamo quando spegniamo la luce e adagiamo la testa sul cuscino – ricco di sorprese e curiosità.
Inoltre, fra le tante informazioni pratiche riguardanti i problemi più comuni ma troppo spesso sottovalutati (l’insonnia, l’eccessiva sonnolenza diurna, il russare, il sonnambulismo, l’apnea notturna), l’autore ci rivela come una buona consapevolezza dei meccanismi del sonno aiuti a dormire (e vivere) meglio. Perché durante quelle ore misteriose, nel nostro corpo succedono molte più cose di quante ne possiamo immaginare.
E il bello è che non sono meno importanti di quelle che ci accadono da svegli.
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