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Il sufismo e alcune semantiche coraniche principali, accostati ai fondamenti dell’universo secondo la mistica ebraica; i cori angelici e la fenomenologia del divino; la maternità e la creazione, il creato e l’uomo; Gesù quale indeterminabile presente: questi alcuni dei temi affrontati nel poema filosofico Empireo che, come nella tradizione filosofica classica o in quella del Medio ed Estremo Oriente, si avvale del verso poetico quale strumento per interpretare concetti e meditare sugli stessi.
Vale la pena ricordare che il De rerum natura di Lucrezio o il Poema sulla natura di Parmenide, come pure le stesse Upanishad o il celebre Tantraloka di Abhinavagupta, sono stati scritti in versi. In nessuno di questi casi si è mai trattato di verso libero, ma la metrica e il rimato, come spiega l’autore nella nota introduttiva all’opera qui presentata, elaborata anch’essa secondo uno schema ben delineato metrico e rimato, è servita da struttura di consolidamento e di sostegno per una più efficace definizione della stessa ermeneutica filosofica.
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