|
In un periodo di grande dolore e incertezza, l’autrice si rivolge al platano del suo giardino per meditare, per trovare conforto.
Questo libro è la cronaca di quei giorni, di quel dialogo interiore che un essere umano ha intessuto, in campagna con un albero, un platano, come ce ne sono tanti nei viali: un ponte naturale tra la terra e il cielo, che può farci riscoprire e rinnovare il patto di alleanza sacra con la Natura. Ce ne è un immenso bisogno . Non conosciamo più le vie dell’amore, del rispetto, della reverenza verso di essa.
Siamo tuttavia tanto preoccupati del suo stato da indire conferenze e convegni internazionali dove gli studiosi si interrogano sul futuro del pianeta, propongono cure palliative per i suoi malanni.
E se invece tornassimo a fare esperienza dell’incontro con la vita della Natura? Se provassimo a dialogare con un albero, un ruscello, un frutto, un passerotto? Forse riconosceremmo l’unità che ci lega a tutto il vivente, scopriremmo che noi tutti e tutte le cose sono proiezioni di un’unica totalità – e da qui ripartire.
|