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L’autore di queste pagine ribalta molte delle affermazioni correnti sulla fede, la scienza e la tecnica. La fede, innanzitutto, non è un’invenzione umana: è vero il contrario, l’uomo è una creatura della fede. La scienza, invece, è un prodotto dell’uomo. «L’aspirazione verso la verità e la comprensione – ha scritto Albert Einstein – sorge dalla sfera della religione.»La tecnica, poi, è stata rappresentata come il frutto dell’albero della scienza.
Anche in questo caso è vero il contrario: la scienza è una teoria sulle ragioni che fanno funzionare la tecnica. La locomotiva è nata prima della termodinamica, i vaccini prima dell’immunologia, l’allevamento equino prima della teoria dell’evoluzione.
Come ha ammesso Francis Bacon: «A dire il vero, col sorgere della scienza esatta, la scoperta delle cose utili cessò».In uno slancio di concretezza, la scienza moderna ha smarrito l’anima e scoperto il cervello.
Si accinge ora a decifrare il destino, nostro e della specie, negli oscuri meandri del DNA. Ci si augura che, al di là delle elaborazioni dei bio-tecnologi, essa non rifiuti l’eterno profumo di mistero e di incanto che emana dalla natura, e seguiti a provare un’accorata nostalgia dell’anima.
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