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Alcuni insegnamenti rimangono immortali. In passato la purificazione e la disciplina della mente era un requisito per poter accedere a livelli superiori di consapevolezza. Nei nostri giorni questo percorso può risultare utile anche per una maggiore efficienza nell'azione e nella possibilità di rendere reali e concreti desideri e progetti,
"L'uomo corre sfrenatamente, corre in ogni direzione sotto l'influenza delle tre energie della natura, "dei guna". L'abitatore del corpo si trova sotto il dominio di questi guna. Essi lavorano, essi sono attivi, essi formano l'universo manifestato, e l'uomo si identifica con questa attività. Egli crede di agire mentre sono essi che agiscono, crede di lavorare mentre sono essi che producono dei risultati. Vivendo in mezzo a loro, accecato da loro, sotto le illusioni che producono, egli perde interamente ogni nozione di sé, ed è spinto qua e là, sbalestrato da una parte e dall'altra, trascinato dalle correnti, e così l'attività dei guna è tutto ciò che l'uomo vede nella vita; evidentemente in tali condizioni egli non è preparato alle più elevate forme di Yoga. Evidentemente finché queste illusioni non siano almeno in parte debellate, non gli sarà dato di percorrere i tratti più eccelsi del Sentiero."
"Egli deve innanzi tutto comprendere i guna, separarsi da queste attività dell'universo fenomenico. Ed il grande Vangelo dello Yoga, come si può chiamarlo, il Vangelo di questo Karma-Yoga è quello che fu novellamente proclamato da Shri Krishna sul campo di Kurukscetra, quando egli insegnò questa forma di Yoga ad Arjuna, al principe, al guerriero, all'uomo che doveva vivere nel mondo, combattere nel mondo, governare lo stato e prendere parte a tutte le attività esterne; esso è l'eterno ammaestramento degli uomini che vivono nel mondo, quello che loro insegna come possano grado grado sollevarsi sopra i guna e raggiungere così l'unione con l'Ente Supremo"
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