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In principio era la gioia, con 300.000 copie vendute negli Stati Uniti e traduzioni in tutto il mondo, è una delle opere più controverse del pensiero religioso contemporaneo, “uno dei libri più influenti degli ultimi decenni” (Library Journal). La tesi sostenuta da Matthew Fox, ex frate domenicano espulso dall’ordine nel 1993 dall’allora cardinal Joseph Ratzinger, è che il sentimento dominante della spiritualità non deve essere un rattristato senso di colpa verso Dio, bensì un positivo senso di riconoscenza verso il cosmo. Si tratta di un mutamento di paradigma paragonabile a una vera e propria “rivoluzione copernicana della religione”.
Con il saggio di Matthew Fox si inaugura la collana “Campo dei fiori”, diretta da Elido Fazi e Vito Mancuso, un luogo di libera ricerca spirituale, aperto al dialogo interreligioso, che intende promuovere una spiritualità come libertà, fiducia nella vita, creatività, comunione con la natura e con gli esseri umani.
Sfidando il millenario schema caduta-redenzione posto alla base del cristianesimo da sant’Agostino in poi, che incentra il cristianesimo sul peccato originale e che l’ha ridotto a religione pessimistica, patriarcale e nel passato anche violenta, Matthew Fox riscopre un filone ben più antico, ma sinora quasi ignorato, capace di stravolgere e insieme vivificare il comune approccio alla religione. Vengono meno le rigide separazioni anima-corpo, sacro-profano, Dio-mondo. Emerge invece la creatività e la bellezza del mondo.
Se la società dipende dalla carica spirituale, per vincere la tristezza che pesa sul nostro mondo, è determinante una nuova educazione. La scintilla della meraviglia mistica è insita in tutti i bambini, ma un’educazione sbagliata ci priva del nostro misticismo originario. L’umanità ha preso la strada sbagliata e siamo a un punto di non ritorno: crisi ecologica, crisi economica, separazione tra scienza e fede, rivalità tra le religioni, modelli patriarcali, ingiustizia sociale, ecco quelli che Fox indica come i frutti di un’educazione monocorde che impone un “celibato dell’intelletto”. È il momento di ricominciare, attraverso un nuovo paradigma: la spiritualità cosmo-centrica. Solo questa ha gli antidoti giusti: ecologia, estetica, armonia fede-scienza, ecumenismo globale, solidarietà, eros, afflato per la giustizia. Fox indica le tappe del viaggio spirituale: attraverso la Via Positiva che ci pone in contatto con la benedizione originaria e l’energia creativa di Dio, senza dimenticare la correlata Via Negativa per la sofferenza che sempre attraversa la natura, sorge il terzo decisivo momento, la Via Creativa, quando il mondo si sperimenta come cosmogenesi e si diviene creatori accanto a Dio grazie alla creatività dell’anima. Infine la Via Trasformativa con il suo afflato di giustizia ci riporta all’inizio, in un progressivo movimento a spirale.
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