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Vincitore del National Book Critics Circle Award 2010 per la migliore biografia e del Duff Cooper Prize 2010, finalista al Costa Biography Award 2010, eletto tra i migliori 10 libri dell’anno dal Library Journal, il saggio di Sarah Bakewell restituisce la figura di Montaigne nella sua nonchalance: la Bakewell riesce nell’intento di rendere Montaigne accessibile a una audience non specialistica, invitandoci, sulla scia di Flaubert, a leggerlo «non per divertimento, come fanno i bambini, né per venire istruiti, come fanno gli ambiziosi. Ci invita a leggerlo al fine di vivere».
Montaigne, il filosofo che invece di offrire teorie edificanti tiene compagnia, è qui oggetto di una biografia non convenzionale organizzata come un’unica domanda e venti tentativi di risposta. La domanda cui Montaigne vuole offrire tanti spunti di risposta è :"Come vivere?", ben diversa dal corrispettivo quesito etico: "Come si deve vivere?"Le risposte spaziano dall’imparare a morire all’essere conviviali, dal leggere molto al sopravvivere all’amore e alla perdita, dall’usare piccoli trucchi al riflettere su tutto ma non rimpiangere nulla, sino a vedere il mondo e fare qualcosa che nessuno ha fatto prima. Inaugurando un nuovo modo di scrivere le biografie, Bakewell ci mostra che capire Montaigne è un po' come capire se stessi; andando addirittura oltre Montaigne e seguendo i suoi fan nell’arco dei secoli, da Shakespeare a Nietzsche.
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