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La nostra conoscenza di Manetone è incerta, ma possiamo affermare tre cose che sono: la sua patria, il suo sacerdozio a Eliopoli e la sua attività per l’introduzione del culto di Serapide. Il nome Manetone (Μανεθώς, spesso scritto Μανέθων) si può spiegare come “La verità di Thoth“, e sotto la XIX Dinastia è descritto come “Primo Sacerdote della Verità di Thot”. “Manetone” è dal copto “sposo” “mandriano” “cavallo”, ma la parola non sembra comparire altrove come un nome proprio. Sotto il nome di Manetone, la Suida sembra distinguere due scrittori: Manetone di Mendes in Egitto, capo sacerdote che scrisse sulla realizzazione del Kyphi e Manetone di Diospoli o Sebennytus, opere “A Treatise on Physical Doctrines” e “Apotelesmatica” (or Astrological Influences), in versi esametri, e altre opere astrologiche.
Egli si descrive come “Alto sacerdote e scriba dei santuari sacri d’Egitto, nato a Sebennytus e dimorato a Eliopoli”. A Manetone dobbiamo la suddivisione in trenta dinastie della storia dell’antico Egitto, tale suddisione è in parte confermata anche da altre fonti come il Canone Reale. In realtà l’opera di Manetone, Aegyptiaca, non ci è pervenuta e ne conosciamo solamente alcuni frammenti attraverso le opere di storici posteriori che scrissero delle epitomi utilizzando l’opera manetoniana.
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