Essere felici non significa eliminare il dolore ma saperlo affrontare in modo adeguato. Per raggiungere questo obiettivo il libro illustra numerose pratiche di respirazione e meditazione, semplici esercizi che aiutano a entrare in contatto con la propria interiorità e conseguire una maggiore serenità. Il grande segreto per vivere felici è riconoscere e trasformare la sofferenza, non fuggire da essa. Un proposito difficile da perseguire. Il dolore ci spaventa e la società in cui viviamo ci suggerisce molteplici scappatoie per non guardare in profondità ciò che ci tormenta.
C’è chi per non sentire la sofferenza usa il cibo, chi si stordisce con la televisione, l’alcol o altri strumenti di distrazione di massa. Thich Nhat Hanh suggerisce di affrontare a viso aperto il dolore, fermarci, praticare il respiro consapevole e meditare, così da generare quell’energia necessaria per vivere a fondo la propria vita. «Quando impariamo come soffrire, soffriamo molto molto meno», afferma il maestro zen, e viviamo in modo autentico la gioia come il dolore.
Con la solita chiarezza e gioia, Thich Nhat Hanh mostra in queste pagine come affrontare con consapevolezza le ferite dentro di noi. In altre parole ci insegna l’arte della felicità. "Quasi tutti hanno paura della sofferenza. La sofferenza però è una specie di fango che permette la crescita del fiore di loto della felicità. Non ci può essere un fiore di loto senza fango."
Thich Nhat Hanh
Indice:
Capitolo 1 - L’arte di trasformare la sofferenza
Capitolo 2 - Riconoscere e abbracciare la sofferenza
Capitolo 3 - Osservare a fondo
Capitolo 4 - Ridurre la sofferenza
Capitolo 5 - Cinque pratiche per coltivare la felicità
- La prima pratica: lasciar andare
- La seconda pratica: invitare i semi positivi
- La terza pratica: la gioia fondata sulla presenza mentale
- La quarta pratica: concentrazione
- La quinta pratica: visione profonda
Capitolo 6 - La felicità non è una questione individuale
Capitolo 7 - Pratiche per la felicità
- Uno: i sedici esercizi sul respiro
- Due: i sei mantra
- Tre: essere presenti per le emozioni forti
- Quattro: invitare la campana
- Cinque: la meditazione di metta
- Sei: rilassamento profondo
- Sette: i cinque addestramenti alla presenza mentale
- Otto: la meditazione camminata
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