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L’8 dicembre 1959 moriva a Roma Raffaele Pettazzoni. Era nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) 76 anni prima. Compiuto il percorso scolastico in paese, si guadagna una borsa per proseguire gli studi a Bologna. All’università si delinea la sua missione: studiare, per la prima volta in Italia, le religioni da un punto di vista storico e comparatistico. La storia delle religioni prende coscienza della pluralità delle religioni e studia le religioni non come verità mutuamente esclusive, ma come molteplicità di espressione di un bisogno dell’uomo che ha generato un’inevitabile pluralità di punti di vista, ciascuno veritiero nei limiti del mondo che si è costruito. Con metodo e determinazione, Pettazzoni tesse una fitta rete di rapporti personali con altri studiosi e personaggi della cultura italiana e mondiale. Il nome di Pettazzoni merita di essere ricordato anche per l’impegno civile in cui concretizzò la ricerca scientifica. Esponente dell’Associazione per la Libertà Religiosa in Italia, Pettazzoni ribadì che la laicità dello Stato sarebbe stata garantita tanto dal pluralismo religioso quanto dall’ateismo. Credente di nessuna religione, chiedeva per ciascun uomo il diritto ad averne una e ad aderirvi con consapevolezza e conoscenza.
Il volume è dedicato a Mario Gandini, lo studioso che ha pubblicato i Materiali per una biografia di Raffaele Pettazzoni. All’interno sono raccolti contributi di: Domenico Accorinti, Mustafa Alici, Paola Sofia Baghini, Gian Pietro Basello, Giovanni Casadio, Giovanni Catti, Mario Gandini, Felice Israel, Alberto Latorre, Riccardo Nanini, Paolo Ognibene, Antonio Panaino, Carlo Prandi, Simone Rambaldi, Gianroberto Scarcia, Gloria Serrazanetti, Valerio Salvatore Severino, Natale Spineto, Alberto Tampellini. .
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