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Zagreus di Vittorio Macchioro è un’opera innovatrice nella storia della cultura italiana dei primi del Novecento. Questa edizione, ricca di documenti inediti, è frutto di una ricerca appassionata, che intende riportare in vita la voce di uno dei più brillanti – e rimossi – studiosi della Scienza dell’Antichità. Al centro dell’ispirazione di Zagreus è il motivo salvifico: la palingenesi dell’uomo, lungo uno sviluppo storico che trova nell’orfismo e nella teologia di Paolo di Tarso i due momenti decisivi. Il tipo di approccio ermeneutico si ascrive all’impostazione fenomenologica, facendo di Zagreus un esempio ante litteram di quella “filologia esistenziale” che ha tra i suoi esponenti principali Walter Otto, Karl Kerényi e Leo Frobenius.
La voce del mondo antico e delle sue religioni si ascolta, in questo saggio, all’interno di una prospettiva storica radicale: capace di ricondurre la percezione di un evento del passato alla dimensione ontologica presente. È questo il senso che attirò a Macchioro le giovani menti di Mircea Eliade e di Ernesto de Martino, futuri discepoli di un maestro che avrebbero poi saputo dimenticare. È tuttavia destino delle grandi opere additare, a distanza di decenni, una possibile via di rigenerazione: via che dovrebbe prendere in carico, ogni volta, i motivi più profondi della storia umana e culturale che l’hanno preceduta e determinata. È probabilmente questa, oggi, la scommessa che rinnova, fra i lettori, il ritorno di Zagreus.
In appendice lettere inedite di Aby Warburg.
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