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Kazimir, Svetlana e Anastasiya sono personaggi reali. Abitano un luogo assai remoto della steppa siberiana. Kazimir è un potentissimo sciamano bianco, guaritore, la cui fama è arrivata fino a Mosca, in Kazakistan e in Mongolia. Svetlana è una sciamana nera, capace di viaggiare nel mondo sotterraneo, nel regno dell’invisibilità, degli avi, dei sogni, dell’anima e di condurre altri con sé. Anastasiya, la nipote di Svetlana, è una sciamana che – caso probabilmente unico al mondo – unisce in sé le competenze dello sciamanismo bianco e nero. Chi la conosce o anche chi ne ha solo sentito parlare, guarda a lei come a una reincarnazione della mitica Principessa dell’Altaj.
Calloni Williams e suo figlio Michelangelo Chini, che parla il russo, hanno conosciuto i tre sciamani per caso mentre, in un uno dei loro incredibili viaggi di ricerca, stavano cercando di raggiungere con un fuoristrada il luogo dove è stata ritrovata la mummia della Principessa dell’Altaj. Per conquistare la fiducia dei tre sciamani, Selene e Michelangelo li hanno visitati più volte, persino in inverno, quando la steppa arriva a una temperatura di meno quaranta. Un giorno Svetlana ha deciso di consegnare loro una “favola di potere”.
Una “favola di potere” porta con sé immagini capaci di suggerire nuove possibilità di pensiero e di azione. In questo mondo tutto è immaginazione e niente che non sia stato prima immaginato può accadere. Per esempio, come avrebbe potuto il primo uomo cacciare il primo mammut o il primo tirannosauro azzannare il primo velociraptor, se nell’istinto non fosse esistita l’immagine della caccia? Per portare in essere un comportamento c’è sempre bisogno di un’immagine guida. Queste sono quelle immagini che gli antichi chiamarono dei e che gli psicanalisti definiscono archetipi: le forme originarie delle esperienze.
Gli sciamani possiedono l’arte di dialogare con gli dei. Sono bardi, cantastorie, conoscono racconti capaci di portare in essere immagini, cioè possibilità prima inesplorate e con ciò possono risolvere problemi altrimenti insormontabili. La storia raccontata in questo libro parla dell’amore passionale che lega un ragazzo e una ragazza, un vecchio e una vecchia; parla di aquile e di mondi sotterranei, descrive il “viaggio sciamanico” e il trionfo dell’amore sulla paura e sulla morte. Non è un racconto qualunque: lascia dei segreti attivi, dei tesori, come cristalli magici che entrano nel corpo tra una pagina e l’altra, tra un’avventura mozzafiato e l’altra. Il libro si legge in un batter d’ali, lo stesso con cui il grande spirito dell’Aquila Nera, il signore dei morti, ci porterà giù nell’infero, per poi restituirci per sempre trasformati alla nostra vita: questa è magia ed è anche poesia.
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