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Il disastro sociale ed ecologico in cui siamo immersi discende dall’aver distrutto l’armonia del nostro habitat e la sua straordinaria biodiversità, alterando profondamente il nostro rapporto con essa, con noi stessi e soprattutto quello con gli altri animali.
L’isolazionismo che nel corso dei secoli l’umanità ha stabilito rispetto alla natura e in particolare verso i suoi abitanti ci ha fatto dimenticare che degli animali abbiamo bisogno «come compagni, come stimolatori di empatia e cura, come strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente e come parenti che ci ricordino la nostra vicinanza al resto del mondo vivente».
Il nostro modo di concepirci come dominatori gli uni sugli altri e sulla Natura sta all’origine dell’attuale crisi ambientale e della relazione tra questa e le altre forme di oppressione sociale: la guerra, la violenza sulle donne e la schiavitù intra-umana.
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