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L'arte di fermarsi in un mondo che corre
Una storia zen racconta di un uomo su un cavallo: l’animale galoppa veloce e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “Dove stai andando?”. E il cavaliere risponde: “Non lo so! Chiedilo al cavallo!”.
La condizione dell’uomo contemporaneo è la stessa: la forza dell’abitudine e le tecnologie digitali ci stanno trascinando a velocità folle, ma non sappiamo minimamente verso dove. Abbiamo perso prima il contatto col nostro corpo e le nostre emozioni, poi con le persone vicine a cui vogliamo più bene. Fermarci ogni tanto è forse l’unico antidoto possibile.
Prendendo spunto dall’insegnamento dei più importanti maestri zen, a partire da Thich Nhat Hanh, il libro affronta il tema della consapevolezza ai tempi di internet, raccontando della meditazione a Google, introducendo temi come il “karma digitale” e proponendo un’ampia scelta di esercizi ad hoc per chi vive in città – dalla meditazione al semaforo a quelle in metropolitana, in ufficio (gabinetto compreso) o al parco pubblico – ma anche per chi passa molto tempo con computer, tablet o smartphone: dalla meditazione con l’iPhone agli esercizi di consapevolezza con Facebook.
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