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«Chi scrive questo saggio ritiene che adattarsi 'a quel che viene' sia un atto di capitolazione e che ci siano modi creativi di continuare a sapersi in crisi senza necessariamente morire di fame. [...] Una delle speranze dell'autore di queste pagine può essere riassunta in una frase: “C'è vita dopo la crescita” e, ovviamente, dopo il capitalismo e le cadute e ricadute delle Borse. L'altra è che l'epoca successiva a quella della crescita, e che si annunzia, dica, francamente il proprio nome senza cercare scappatoie né succedanei"
"Un profeta, diceva Illich, non è colui che possiede la sfera di cristallo, ma colui che sa leggere correttamente il presente e scoprire le sue linee di forza più profonde. Illich anticipò con stupefacente lucidità l’odierno disastro, la decadenza di tutte le istituzioni, e previde anche i modi in cui la gente avrebbe reagito davanti al disastro.
È difficile immaginare un amico e un compagno migliore di Ivan per scoprire con lui la luce alla fine del tunnel. Non è un libro accademico, ma una raccolta di saggi brevi che raccontano, in termini semplici e accessibili, i modi in cui la sua opera può essere una guida utile per comprendere ciò che sta succedendo nel mondo e partecipare alla costruzione di un mondo conviviale dotato di senso"
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