Ogni individuo è costruito dalla sua famiglia tramite linee di trasmissione che gli conferiscono un’appartenenza biologica, antropologica e genealogica al contempo. Biologia e antropologia sono archetipi collettivi che la genealogia fonde e spesso confonde con se stessa, originando un modello cui ciascun individuo deve attenersi a causa del debito di riconoscenza che lega ciascuno ai suoi genitori (perché ci creano e ci accudiscono, ci originano e ci portano a maturità).
Questo modello offusca la grande risorsa costituita da ciò che ha fondato la stessa umanità e il suo successo evolutivo: la creatività, lo psichismo e la parola – vale a dire l’archetipo psichico – che diventa così un anelito a cui ciascuno tende per la propria realizzazione, che si scontra col modello psicogenealogico a cui tutti siamo inconsciamente fedeli.
Il secondo libro della trilogia dedicata al legame tra famiglia e malattia tratta del suo funzionamento come sistema che si consolida su un ciclo di tre o quattro generazioni, andando a originare quel modello di maschile e di femminile che impedisce la libera espressione dell’autenticità individuale.
Si tratta di teoria e pratica sistemico-relazionale della famiglia dal punto di vista transgenerazionale, volta a evidenziare le leggi e i codici sui quali si strutturano le trasmissioni che costruiscono un individuo: i ruoli e i contratti di relazione che legano una generazione all’altra e a tutte le altre, il modello psicogenealogico cui ciascun individuo sempre si attiene, spesso a suo scapito.
Partendo dall’analisi del sottosistema della fratellanza e definendo i ruoli di primogenito, secondogenito, terzogenito, ecc., mettendone in risalto i vincoli sistemici di appartenenza e l’identità proiettiva assegnata loro dai genitori, in base ai loro propri vincoli e proiezioni da parte dei loro propri genitori, che a loro volta li hanno ricevuti dai loro in un processo proiettivo che incede a ritroso fino ai nonni e ai bisnonni, il libro si costituisce come un vero e proprio trattato di psicologia sistemica relazionale transgenerazionale svolto su quattro generazioni, corredato e supportato da un ampio spettro di esempi derivati da circa vent’anni di lavoro pratico e clinico.