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Per chi abbia identificato in Rudolf Steiner una guida fondamentale tanto per la propria personale esistenza che per la società contemporanea, e non solo quale “creatore di senso” in un’epoca di dominante nichilismo antisociale, si pone come essenziale l’identificazione delle cause materiali e i fondamentali motivi spirituali che sostanziarono la vicenda della sua morte prematura. I nemici più accaniti ed efficaci di Rudolf Steiner furono le Chiese e, a partire dalla fine della Prima Guerra Mondiale, il nascente movimento di destra radicale della Germania sconfitta, dai cui “lombi” ariosofici sarebbe stato partorito il mostro nazionalsocialista. Quando diciamo “Chiese”, a parte luterani e protestanti che pur non mancarono di vomitare i loro insulti, intendiamo soprattutto quel particolare e fondamentale ambito cattolico che viene sotteso dalla parola “gesuitismo”, la cui violenta opposizione all’Antroposofia nacque in un momento storico ben preciso. Perché Steiner venne così ferocemente avversato da ogni famiglia di “poteri”, palesi od occulti? Questi ultimi oggi celebranti ulteriori connubi con un papa targato SJ, e con i potentati gesuitico-massonici trionfanti tramite l’oligarchia tecnofinanziaria che domina l’Europa sedicente “unita”...
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