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«I veri leader possiedono la capacità di guardare un tema da punti di vista diversi e, partendo da tale visione allargata, di prendere le decisioni più adeguate. Possiedono una mente calma, contenuta e concentrata, libera da pensieri ed emozioni negative, addestrata e focalizzata. La vera leadership riconosce l'inevitabilità del cambiamento, la necessità della consapevolezza di una responsabilità universale e l'importanza di una compenetrazione fra sistema economico e valori morali.» Nel mondo globalizzato di oggi, in cui la corsa al profitto, il capitalismo esasperato e la finanza spregiudicata si confrontano drammaticamente con problemi come la sostenibilità ambientale, la povertà e la crisi di valori che affligge la società occidentale, è necessaria una leadership ben diversa da quella insegnata nelle scuole di management. Il Dalai Lama, leader spirituale del buddismo e capo del governo tibetano in esilio, ha conversato a lungo su questi temi con Laurens van den Muyzenberg, famoso consulente di management, per comprendere che tipo di leadership dovrebbero esercitare gli imprenditori a capo di multinazionali o di aziende grandi e piccole; persone che sono in grado di influire in modo significativo sugli sviluppi futuri della nostra società. Attraverso racconti esemplari, come quelli dei suoi incontri con Mao Tse Tung, e citazioni da Adam Smith, Nelson Mandela e Gandhi, il Dalai Lama ci invita a adottare l'ottica buddista che utilizza un quadro olistico della realtà e applica concetti quali «giusta visione», «giusta condotta», «giusta via»; van den Muyzenberger ci offre invece esempi concreti di leadership, più o meno consapevole, come quelli di multinazionali come Shell, Ibm, Nike, Unilever. Affrontare i problemi economici e ambientali del mondo richiede certamente leader competenti, ma soprattutto persone capaci di comprendere le interconnessioni tra imprese e paesi e di prendere decisioni importanti sulla base delle giuste motivazioni, senza lasciarsi travolgere da sentimenti come rabbia, rivalsa, egocentrismo, anzi, adottando criteri di ascolto, di altruismo e di saggezza. Richiede, soprattutto, una mente addestrata alla concentrazione e al controllo di se stessa, due doti che le tecniche di meditazione suggerite nel libro sono in grado di sviluppare. L¿incontro fra due punti di vista apparentemente opposti, il buddismo e il capitalismo, ci offre una nuova «via del comando» al passo con la nostra epoca: quando la «giusta condotta » diventerà parte integrante del sistema economico e quando il concetto di responsabilità morale entrerà nel vocabolario del management, la capacità di prendere decisioni giuste migliorerà e, auspicabilmente, vivremo in un mondo migliore per tutti
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