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La ricerca della felicità è uno dei tratti che accomuna gli esseri umani di ogni epoca e luogo, ma nella nostra società consumistica, frenetica, piena di rischi e di incertezze sembra diventata più ardua che mai. Viene allora spontaneo chiedersi cosa si può fare per vivere una "buona vita", in armonia con gli altri e, soprattutto, con se stessi. In questo breve trattato, Frédéric Lenoir, filosofo e storico delle religioni, cerca di rispondere alla domanda in modo più pratico che teorico, con uno stile piano e piacevole, come in una conversazione tra amici. E lo fa appellandosi alla sua personale esperienza, frutto di trent'anni di ricerche condotte in Oriente e in Occidente. Buddha, Confucio, Socrate, Aristotele, Epicuro, Epitteto, Gesù, Montaigne, Spinoza, Schopenhauer, Lévinas sono i maestri che hanno segnato e illuminato la sua vita. Lenoir distilla per noi il senso della loro millenaria saggezza, capace di svelarci il significato e il valore autentico del nostro essere al mondo, perché, dice, "esistere è un fatto, ma vivere è un'arte" e noi "non abbiamo scelto di vivere, ma dobbiamo imparare a farlo, così come si impara a suonare il pianoforte, a cucinare, a scolpire il legno o la pietra". E perché, aggiunge, "dedicare tempo alla cura dello spirito, allo studio, alla ricerca della conoscenza permette di essere in equilibrio con il mondo". Attraverso aneddoti, esempi concreti e suggerimenti pratici dettati dalla sua stessa vicenda personale, Lenoir cerca di trasmettere al lettore quei segreti che consentono di nutrire e sviluppare la propria vita interiore: "Accettare la vita per quello che è, conoscere se stessi e imparare il discernimento, vivere nel "qui e ora", esercitare l'autocontrollo, fare il silenzio dentro di sé, saper scegliere e perdonare". Massime di saggezza universale che non hanno perso nulla del loro valore originario e che ancora oggi possono aiutarci a vivere, perché "se il nostro mondo è cambiato da cima a fondo, il cuore dell'essere umano rimane lo stesso".
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