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In modo sorprendente, l'autore mette in luce tutta l'importanza di questi movimenti del pensiero umano, straordinari passi avanti in confronto al dogmatismo, oscurantismo e ignoranza precedenti, barlumi di una verità più grande e completa che l'umanità deve ancora scoprire collettivamente e che per ora solo alcuni saggi hanno colto. In quest'opera la visione di Sri Aurobindo mostra tutta la sua presa nell'ambito delle idee che tra l'800 e il '900 hanno trasformato la cultura occidentale: l'evoluzionismo, il materialismo laico, la scienza, l'inconscio freudiano, il superuomo di Nietzsche.Egli concepisce l'evoluzione come un progresso in cui lo spirito che si manifesta nel tutto diviene sempre più cosciente di sé e assurge infine a una supercoscienza detta 'coscienza di verità'. Dio informa tutti i processi materiali da cui in seguito si sviluppa la vita e poi compare nella mente e nell'intelletto umano; ma il gradino superiore sarà la 'supermente', che non è una mente ipersviluppata o potenziata, ma ciò che la trascende e non è soggetto a errore. L'anima percorre quindi un tragitto verso tale perfezione: un nuovo essere totalmente padrone di sé, che risplende in massimo grado di amore, libertà e conoscenza. Non si tratta però di un vaticinio, né di una costruzione utopistica, perché la realizzazione fiorita nell'autore stesso, e in tanti altri, viene semplicemente auspicata ed estesa in prospettiva a tutto il genere umano, come una possibilità concreta e attuabile.
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