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Una mattina come tante, nella cucina in disordine, nell'aria pungente di una Dublino ancora addormentata. Una mattina come altre, quella in cui Ben decide di dire addio alla moglie Rose, ai suoi tre figli e a vent'anni di vita assieme: «Non ti amo più», le dice telegrafico, a conclusione di un breve dialogo. Rose non parla, non reagisce, non sa nemmeno cosa provare. Con questa scena, si apre La metà di niente, il fortunatissimo romanzo d'esordio di Catherine Dunne, il diario lucido e drammatico di una donna che, di punto in bianco, si trova sola, senza soldi e con una famiglia da mantenere. Come in un album di fotografie, la nuova vita di Rose si alterna a flashback della vita passata, dei suoi sogni giovanili, delle sue illusioni romantiche sul matrimonio.
Ma tra lacrime e disperazione, tra rabbia e sensi di colpa, Rose diventa forte. E grazie a risorse dimenticate, non solo riesce a ricucire la profonda lacerazione della sua anima, ma anche a ritrovare una gioia assolutamente nuova di vivere e di sorridere.
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