“Come cambiare il mondo?” È un interrogativo che ognuno di noi si è sicuramente posto nella vita. Compito non facile, non solo perché cozza con poteri economici, politici e ideologici ormai consolidati, ma anche perché tocca tendenze e istinti pericolosi, annidati in ciascuno di noi. Una realtà che Osho mette a nudo con assoluta lucidità in queste interviste, parlando, tra le altre cose, sia dei lati oscuri che avevano accompagnato il grande esperimento comunitario sorto intorno a lui in Oregon, sia dell’accanita opposizione dell’establishment politico/religioso americano a quel nuovo modello di convivenza.
Questi incontri con i media suggeriscono una costellazione di intuizioni e tanti livelli di comprensione, il tutto calato in una semplice quotidianità in cui non manca l’umorismo ed è comunque la fiducia a vincere, mentre i giochi di potere si rivelano in tutta la loro estrema impotenza. Al di là di ogni teorizzazione Osho crea situazioni di vita nelle quali è possibile riflettere sul perché noi e il mondo siamo così come siamo e ci offre uno strumento – la meditazione – per arrivare a un vero e radicale mutamento.
«Io ho scoperto un approccio totalmente diverso per cambiare il mondo: cambia te stesso! E quando danzerai pieno di gioia, ti accorgerai che qualcuno, tra chi ti è vicino, avrà iniziato a ballare insieme a te, perché siamo tutti la stessa umana consapevolezza.»