|
Dopo l’appassionante monografico “Mai nato mai morto” che racconta l’intera vita di Osho – mistico contemporaneo che ha dedicato la vita al risveglio della consapevolezza, ispirando milioni di persone con opere tradotte in più di 40 lingue – ecco il DVD registrato dal vivo che ci documenta il capitolo finale del libro: dopo un’esistenza dedicata a condividere la meditazione Osho lascia il corpo, e anche questo improvviso avvenimento diventa l’occasione per un’ulteriore crescita spirituale dei suoi discepoli.
Ecco altre testimonianze e riflessioni raccolte da Maneesha poco dopo che Osho ha lasciato il corpo (tratte da OSHO TIMES dell’Aprile 1990)
Ma Deva Sarito Maneesha: Sarito, qual è la cosa più bella che ti ha dato il fatto di essere sannyasin, di essere con Osho?
Sarito: La meditazione, insieme al fatto di avere fiducia in me stessa. E non vedo proprio come avrei potuto trovare quello spazio senza di Lui, senza tutto quello che mi ha dato, senza la Sua guida e le Sue parole; senza sedermi con Lui, ascoltarLo e leggere i Suoi libri, sviluppare la fiducia in me stessa, in opposizione a qualcosa che è solo immaginazione. Se c'è una differenza, è che la mia capacità di "guardare" è più forte di prima perché mi sono resa conto che dipende da me; non vado più semplicemente in Buddha Hall ad aspettare che Lui venga e che la cosa accada: sono io che devo far accadere quel click. Lui ha parlato spesso del fatto di essere una finestra sull'infinito e in parte potrei descrivere la mia esperienza col fatto che per me Lui ha allontanato la Sua immagine dalla finestra. Ed è cosi forte... Credo che sia così forte e così facilmente disponibile perché siamo tutti qui e abbiamo sperimentato tutti quella stessa finestra. Per me, fino a quando Osho era ancora nel Suo corpo, c'era sempre una parte di me che rimaneva separata da Lui e che aveva un "rapporto" con Lui, nel senso negativo che Lui da alla parola "rapporto": volevo la sua attenzione, mi preoccupavo se guardava nella mia direzione oppure no... tutte quelle cose che derivano dal fatto di vederLo come una cosa separata da me. E ora Lui non è più. Tutte quelle cose esterne e superficiali che avevo sempre cercato di "guardare" meglio che potevo, ma erano ancora lì, ora sono scomparse. Ci sono alcune sue parole, riportate nel video della celebrazione: la prima sera che l'ho visto è stato come se mi venisse strappato il cuore dal petto, perché quelle parole esprimevano esattamente quello che sentivo. Ha detto qualcosa su come cavalcare quell'energia (l'ondata d'energia che si libera quando un maestro illuminato lascia il suo corpo) e che è un liberazione incredibile. Ho sentito veramente questa incredibile liberazione da tutte le proiezioni che facevo su di Lui.
Sw. Devageet (dentista di Osho) Maneesha: Come è stato per te?
Devageet: Osho era solito dire: "Quando me ne sarò andato, mi sentirete nelle nuvole e nel sole e nel vento", ma non mi ero mai reso conto che sarebbe veramente stato così finché non se ne è andato. Per cui provo un grande sollievo perché, anche se non è più nel Suo corpo, lo percepisco con la stessa intensità di prima. Posso capire che Lui era l'ultima barriera; ora per me quello spazio di meditazione è così pieno. Prima era come se ci fosse o Lui o quello spazio e molto spesso coincidevano. Ma se non mi sentivo molto meditativo potevo sempre contare su di Lui; alla Sua sola vista mi ritrovavo in un spazio così bello. Ma ora lo spazio meditativo è lo spazio di Osho. Osho è lo spazio in cui avviene tutto e la sensazione è molto bella. Forse non significa niente espresso così a parole, ma per me significa molto. La spazio meditativo è stato molto forte negli ultimi due mesi, quando Lui stava scomparendo piano piano. Si poteva sentire la Sua presenza quando lasciava la Buddha Hall e quando era nella Sua stanza. Ora che guardo indietro nel tempo, mi rendo conto che è stato un vero capolavoro come ci ha portati passo passo, prendendoci per mano, fino al punto in cui o lo realizzavano... o lo realizzavamo.
Swami Veeten Maneesha: Veeten, che cosa hai provato da quando Osho ha lasciato il corpo?
Veeten: Sento che la Sua presenza ha saturato ognuno di noi, che risplende in ognuno di noi. Per me quando andavo in Buddha Hall la sera e aspettavo di vedere i Suoi occhi, in quegli occhi, all'improvviso, diventavo totalmente indifeso. C'era una totale assenza di paura e il Suo amore ti spogliava completamente di ogni difesa. Raramente, solo in qualche profonda storia d'amore, o in momenti in cui ci si lascia andare completamente, si riesce ad essere così indifesi e ad avere tanto coraggio da diventare totalmente indifesi. Mi ci sono voluti un paio di giorni. All'inizio ero come congelato, quasi paralizzato, come se aspettassi di vedere cosa stava accadendo veramente. Quando ho comincialo a rilassarmi, ho guardato negli occhi degli altri. Non c'erano più i Suoi occhi da guardare per provocare quello stato di vulnerabilità e per la prima volta ho cominciato a guardare negli occhi della gente per trovare quella stessa vulnerabilità, per trovare quello stesso amore. E in un certo senso è vero che lo vedo negli occhi di tutti i sannyasin: è solo che non lo avevo mai fatto prima, perché abbiamo così tanta paura di vedere quella fiducia, quell'innocenza. In quel senso ho sentito una fusione molto forte con tutti gli altri, perché non possiamo più aspettarci di vedere i Suoi occhi; dobbiamo trovarlo negli occhi di tutti noi. In più c'è la libertà di vederlo non solo negli occhi degli altri, ma anche in tutta l'esistenza. E c'è la realizzazione che non è mai stato lì nel Suo corpo. Lo abbiamo sempre saputo, ma ora che il Suo corpo non c'è più, è chiaro che non è mai stato lì.
Ma Krishna Gopa Maneesha: Come ti senti da quando Osho ha lasciato il corpo?
Krishna Gopa: Incredibile! (scoppia a ridere) C'è sempre un momento, verso le sette di sera, quando la Sua macchina non arriva, e qualcosa dentro di me dice: "Oooo!", che la realizzazione che non vedrò più il Suo viso mi rende triste. Ma altrimenti sento moltissimo la Sua presenza e tutto quello che ci ha dato, lo abbiamo, è qui; non penso proprio che possiamo perderlo. Due giorni dopo che aveva lasciato il corpo mi sono detta: "Okay, la cosa peggiore che poteva accadere in tutta la mia vita è accaduta, e mi sento completamente in estasi! Vuoi dire che tutto sta andando molto bene. " E l'altra cosa che ho pensato era: "Ora che la peggiore cosa che poteva accadere in tutta la mia vita è accaduta, d'ora in poi andrà tutto a gonfie vele." Le sue parole: "Vi lascio il mio sogno" sono un regalo così grande, e voglio vedere questo sogno realizzarsi.
Ma Prem Shunyo Maneesha: L'altro giorno hai pianto dicendo di non avere più un maestro e che questo ti rendeva triste.
Shunyo: E' vero, ad un certo livello non abbiamo un maestro, non l'abbiamo. Ma naturalmente ad un altro livello lo abbiamo; altrimenti non mi sentirei così bene come mi sento. Ma alle volte mi piacerebbe fargli delle domande e non posso, ecco cos'è. Da quando ha lasciato il corpo mi sono venute in mente molte domande, ma ora devo trovare io stessa la risposta. Ma, senza dubbio, mi manca il fatto di poter giocare con Lui. Sento che moltissima energia si è liberata dentro di me quando se ne è andato, perché indubbiamente negli ultimi mesi potevo sentire che se ne stava andando e provavo una resistenza fortissima. Alle volle sentivo perfino un grande rabbia quando entrava in Buddha Hall e avevo voglia di alzarmi e gridare : "No, no. Torna! " Sentivo una resistenza terribile vedendo che stava scomparendo lentamente. Ma ora che fisicamente non è più qui, naturalmente quella resistenza non ha più ragione di essere e sento che quell'energia si è liberata. Non avevo meditato così sin dai tempi della prima Pune. In Buddha Hall è fantastico per me. Quando Lui era lì non riuscivo ad andare così in profondità. Per cui questa è una grande liberazione, che la paura più grande che avevo si è avverata, la paura che Lui ci lasciasse e ora l'ha fatto e la paura era infondata. E' veramente incredibile. L'altra sera, mentre ero seduta in Buddha Hall, dopo il periodo di silenzio, in attesa che il video iniziasse, il silenzio era così profondo. Ne ero veramente consapevole e sapevo che questo è quello che Lui ci ha lasciato: che grande regalo! Incredibile! (gli occhi le si riempiono di lacrime). Che cosa meravigliosa da lasciare sulla terra: migliaia di persone che siedono in silenzio! E' straordinario, non è vero? Perciò mi sento molto bene da quando se ne è andato. Guardando gli altri, credo proprio che abbiamo afferrato tutti il messaggio.
La morte non ci sarà. Il mio corpo scomparirà, il vostro corpo scomparirà - ma non farà alcuna differenza. Se la scomparsa del corpo fa differenza, vuoi dire che l'amore non è presente. L'amore va aldilà del corpo. I corpi vanno e vengono, l'amore rimane. L'amore contiene in sé l'eternità: senza tempo, oltre la morte... Osho
Dovete diventare ugualmente silenziosi, pieni d'amore, meditativi, sia che siate con me che senza di me. La differenza fra la mia assenza e la mia presenza dovrebbe scomparire completamente.
|