Dopo il libro "Il corpo specchio dell’anima", volto all’interpretazione simbolica dell’aspetto fisico in ogni sua parte, è stato dunque naturale per Dahlke dedicarsi, insieme a Rita Fasel, alla scrittura di un testo dedicato nello specifico alle mani e ai piedi, elementi particolarmente espressivi e ricchi d’informazioni. La lettura della mano, ora come un tempo, è solitamente associata alla divinazione del futuro, mentre la riflessologia plantare non è riuscita ad assicurarsi fino ad oggi alcun posto nel consesso della medicina accademica. La psicologia, che in realtà dovrebbe interessarsi di ogni possibile contributo all’indagine dei potenziali psichici evolutivi, preferisce concentrarsi sulle statistiche anziché sui mondi delle immagini interiori e sui simboli rintracciabili nella mano e nel piede. Attraverso le mani e i piedi, invece, possiamo conoscere meglio gli altri e noi stessi, perché essi sono meravigliose carte geografiche raffiguranti i compiti esistenziali di cui ciascuno è portatore.