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Prosegue la traduzione del maggiore testo di Dogen Zenji, lo Shobogenzo, dall'originale giapponese del XIII secolo: qui vengono proposti altri sei capitoli dedicati a un tema fondamentale nel buddhismo: cosa significa essere un buddha e che differenza comporta rispetto al suo opposto, l'essere ordinario. Il pensiero rivoluzionario di Dogen provoca, non spiega, non segue un filo logico, si contraddice, e in questo modo lacera il velo dell'illusione per offrire al suo lettore squarci sulla realtà dell'illuminazione. Un'illuminazione che è più uno stato dell'essere che dell'avere, un modo di relazionarsi a "ciò che è" inaccessibile e inconoscibile per la mente ordinaria.
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