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Sir Arthur Conan Doyle, il creatore – con il personaggio di Sherlock Holmes – del prototipo stesso dell’uomo scientifico e positivo, nel 1922 pubblica addirittura un libro, Il ritorno delle fate che a settant’anni dalla prima edizione inglese è stato tradotto in italiano dalla Sugarco, con appendici che riportano le parti aggiunte nella seconda edizione inglese (1928) e un’intervista dello scrittore al cinegiornale americano Movietone (dove fornisce anche particolari inediti sulla nascita di Sherlock Holmes). Il testo viene ora riproposto sempre dalla Sugarco con Introduzione di Michael W. Homer e di Massimo Introvigne rivista e aggiornata.
Il ritorno delle fate si legge, ancor oggi, come una deliziosa storia vittoriana di fatine e di bambine; gli appassionati di Sherlock Holmes vi ritroveranno anche il famoso metodo deduttivo di Conan Doyle,applicato però al difficile terreno dei fenomeni preternaturali. Ma soprattutto Il ritorno delle fate appartiene alla storia delle idee, in quanto mostra le ambiguità di una cultura positivista chiusa alla religione ma pronta a credere nelle fate e negli spiriti.
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