Mauro Corona dà vita a una sterminata epopea del Vajont in cui l'autore stesso è il protagonista: una ridda di volti e personaggi che sembrano scavati "nel legno e nella pietra", folli ed eroici, sobri e bevuti, ammiccanti tra boschi, dirupi montani e panche d'osteria.Sono spaccapietre e carbonai, streghe e boscaioli, bracconieri e cacciatori: bevitori impenitenti, selvatici e violenti ma facili alla commozione come bambini. Anime inquiete che popolano le valli, i burroni, gli scabri sentieri del Vajont. E tutt'intorno ci sono le foreste, il legno vivo degli alberi, l'occhio dei laghi alpini, i ghiacci, la neve, un bestiario onnipresente di uccelli, cani, capre, serpi, volpi, camosci, cervi, caprioli. Corrono insieme su queste pagine - vivificate dall'epica delle scalate impervie, tra vittorie e sconfitte annegate nel vino, esultanza e paura - la Vita e la Morte, la buffoneria e la tragicità, la malinconia e la baldoria, la scabra quotidianità e i colori, talora cupi, della leggenda.