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Se il soggetto del primo volume del Mahabharata di Maggi Lidchi-Grassi sono le vecchie vicende che hanno preceduto e causato la battaglia di Kurukshetra, e quello del secondo sono i terribili giorni della Guerra, del desolante dopoguerra e, successivamente, della campagna Ashwa-medha, il tema centrale del terzo volume è il sacrificio, il mezzo offerto all'uomo per redimersi e per inoltrarsi, finalmente, in una vita intesa come resa al divino.
Al colmo della disperazione e sconcertato, quando si accorge che anche Gandiva, il suo fidato arco, non risponde più ai suoi comandi, Arjuna decide di andare all'Ashram di Grande Padre dell'Isola, per ascoltare le sue parole: "Il tuo lavoro è finito, Arjuna. Va' sulle alte vette che ami. Là ritroverai tutto te stesso. Sarai di nuovo integro. Vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo. E non sarà illusione. Sulle cime si vive l'attimo... "
Giunto alla fine dei suoi compiti terreni, mantenuta la promessa di aiutare Krishna a compiere la sua missione sulla Terra, Arjuna, insieme ai fratelli e a Draupadi, la loro Imperatrice, si avvia verso la Dimora delle Nevi, il loro ultimo viaggio. È il momento emblematico della 'scalata della montagna', in cui tutti scopriamo qual è il vero motivo per cui veniamo sulla Terra: la realizzazione del Divino.
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