|
Un'apologia del municipalismo e del federalismo libertario, solidale ed egualitario, a fronte dei rozzi autonomismi pseudoetnici e dei mistificatori conati riformatori di parziale decentramento di un potere statuale che "deve" restare centrale. La politica come arte di autogoverno della cosa pubblica, un'arte di cui devono riprendere possesso tutti, perché il potere venga redistribuito, diffuso tra tutti, e non addensato in "centri" e in ruoli privilegiati, socialmente e territorialmente.
|