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La proposta di Bookchin per la nostra società è il municipalismo libertario, il quale altro non è che l’applicazione politica dei principi dell’ecologia sociale. Pur se Bookchin modella questo concetto ispirandosi alle poleis greche, si può ritrovare in esso la tradizione americana delle assemblee di villaggio. Questo principio secondo lui si può applicare sia in sperdute comunità rurali che nelle città più grandi, divise in opportune "sezioni" ovviamente, l'importante è che il numero delle persone coinvolte resti sotto le 5000. Infine, tali municipi libertari coopererebbero tra loro, anche grazie ad un uso appropriato della tecnologia, attraverso un coordinamento federativo, la cui macrounità è chiamata bioregione.
Man mano che i municipi entrassero nella confederazione bioregionale, si acuirebbe lo scontro con lo Stato-Nazione e contemporaneamente strapperebbero il controllo della vita economica alle grandi imprese private. A quel punto si svilupperebbe una società razionale, libertaria, ecologica, in cui il potere strutturale sarebbe in mano alle assemblee di democrazia diretta, animate da una cittadinanza attiva e vivace.
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