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Il cibo è uno strumento fondamentale per educare ed educarsi. S’impara a mangiare, a conoscere meglio i nostri alimenti. Ma immediatamente questa conoscenza si allarga, sconfina nell’economia, nella storia, nella geografia, nella politica, nella botanica e zoologia, nell’agronomia. Insegnare il cibo e insegnare attraverso il cibo dovrebbero essere le cose più immediate, facili, diffuse. Ma, anche se da un po’ di anni qualcosa si sta muovendo, non è ancora così, soprattutto nelle scuole.
Non si tratta soltanto di fare dei corsi e mettersi seduti a un banco: si tratta di essere curiosi sempre, conoscere le persone che stanno dietro al nostro cibo, i luoghi dove esso si coltiva e alleva, come viene trasformato e perché, chi lo vende e dove.
Un rinascimento che parte dalla centralità del cibo nelle nostre vite: chi lo fa o lo insegna è e diventa continuamente una persona migliore e tutto il mondo ne beneficia. Per questo non posso che concludere indirizzando il mio più sentito grazie agli autori, perché con libri come questo si (ri)costruisce civiltà. (dalla Prefazione di Carlo Petrini)
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