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Marco Di Domenico ci accompagna nei mari, nei monti, nei boschi e nei campi, con l’occhio allenato del naturalista, raccontandoci dei compatrioti dei quali conviene conoscere le abitudini e gli habitat. In questo modo scopriamo un’Italia inattesa, che spesso viene dipinta come pericolosa a torto, da credenze popolari dure da estirpare, da leggende metropolitane prive di fondamento e soprattutto dall’ignoranza diffusa in scienze naturali. In effetti viviamo in un territorio variegato e bellissimo, talvolta a rischio di estinzione, che abbiamo troppo asfaltato, nel quale i pericoli, quando ci sono davvero, sono causati più da noi stessi che dalla natura.
In Italia abbiamo 460 specie di meduse, polipi e attinie, decine di specie di vermi parassiti, 1400 specie di ragni, 7300 specie di api, vespe e affini, 40 specie di squali e 4 specie di vipere. E ancora scolopendre, scorpioni, acari, zecche, zanzare e diversi vettori di gravi malattie.
Sono gli animali coi quali condividiamo il territorio; la loro pericolosità è dovuta a spine, aculei, denti, tossine, chele e quant’altre armi abbia voluto fornire loro la natura. tratta di Una pericolosità relativa, ma a ben guardare ci sono specie dalle quali è bene guardarsi e che è meglio conoscere, per evitare di incappare in guai inattesi e potenzialmente spiacevoli, quando non (raramente) mortali.
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