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Dopo il terremoto arrivano grandi finanziamenti per la ricostruzione e qualcuno ha deciso che quella sarà una zona di conquista. Cemento, corruzione, sangue, ferocia, questi gli ingredienti. Dal nulla compaiono centri commerciali dove non servono, villette a schiera, sopraelevate, strade e svincoli inutili e poi anche cave di breccino. È questo il contesto in cui si svolge l’operazione Boschi & Bossoli.
L’arresto di un gruppo di ecoattivisti con l’accusa di associazione terroristica serve a sviare l’attenzione dai veri pericoli mafiosi e affaristici. I poveri “untorelli” sarebbero il vero pericolo e l’operazione deve servire da esempio per tutta Italia, un monito per i No Tav della Val Susa. Per questo motivo deve essere spettacolare: un centinaio di carabinieri in mimetica e armati sino ai denti, pattuglie mobili, elicotteri, blindati.
Una piccola città sconvolta e ferita si risveglia all’alba attonita. Nel frattempo la penetrazione mafiosa avviene con la collaborazione, anche involontaria, di tante persone. Politici, affaristi, architetti, generali: ognuno segue il proprio tornaconto. Chi vuole fare carriera, chi vuole distogliere l’attenzione dai suoi guai giudiziari, chi reclama potere e visibilità. Fino alla magistratura che si presta a fare scempio della vita di quattro ragazzi innocenti.
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