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Pur sfuggendo a una definizione teologica specifica, il Graal può essere descritto come "visione di Dio", cioè come l'incontro di Dio con se stesso nell'uomo. Ma l'universalità del Graal, in quanto tale, pone un problema maggiore: quello delle fonti non cristiane che sono all'origine della sua leggenda. Rifacendosi alle dottrine esoteriche tradizionali, e rileggendo in questa luce il "ciclo" del Parzival di Wolfram von Eschenbach, Pierre Ponsoye rintraccia gli elementi islamici presenti nella leggenda del Graal, spesso trascurati dagli studiosi, rivelando così la Tradizione sacra che costituisce la segreta genealogia di un simbolo universale.
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