|
Un viaggio autobiografico nel mondo della psicoanalisi, un’avventura personale, raccontata con immediatezza e umorismo, che comincia negli anni ’70 e descrive, dal lettino, l’universo degli psicoanalisti degli ultimi decenni, con le sue utopie, i suoi guru, le sue mode, i suoi dogmatismi. L'autrice racconta come funziona una seduta a seconda del tipo di analisi, e i molti sbagli dei suoi psicanalisti.
L’autrice, oggi a sua volta psicoterapeuta, racconta un cammino tortuoso, pieno di delusioni e di brutti incontri, perché esistono buoni e cattivi psicoanalisti e i secondi sono più numerosi dei primi. Nasce così una galleria di ritratti di presunti “medici dell’anima” (l’illuminato di sinistra, il mondano, la star, il seduttore), dei quali vengono rivelati difetti, luoghi comuni, manie, mancanza di umorismo. Tutte cose che i pazienti che talvolta incappano in una psicanalisi sbagliata pagano a caro prezzo, in senso sia metaforico che letterale.
Come l’Alice del racconto di Lewis Carroll, anche Rauda Jamis è protagonista di un viaggio iniziatico, che la porterà a ribellarsi alle teorie limitanti e prescrittive, dietro le quali certi psicoanalisti mascherano mancanza di immaginazione e incompetenza.
Alla fine del viaggio arriverà finalmente un “giusto” incontro con la psicoanalisi, che la aiuterà ad alleggerire il suo fardello anzichè caricarla di quello altrui.
|