Sri Aurobindo (1872-1950), definito da Ken Wilber “il più grande saggio-filosofo moderno dell’India” e “il più grande di tutti i filosofi vedantici”, fu attivista politico, mistico, guida spirituale, poeta e yogi. Il suo contributo unico allo sviluppo del potenziale umano fu realizzato attraverso l’integrazione della cultura orientale e occidentale. Confrontando il pensiero di Eckhart Tolle, intervistato dall'autore in India, con lo yoga di Sri Aurobindo, A.S. Dalal mette in relazione i loro insegnamenti con la storia della propria ricerca spirituale.
Alla fine degli anni Novanta Eckhart Tolle, già direttore di Fisica a Cambridge, attirò l’attenzione dei ricercatori spirituali di tutto il mondo con la pubblicazione del suo primo libro, The Power of Now (Il potere di Adesso). Il suo insegnamento, in cui si mescolano elementi provenienti da Buddismo, Vedanta Advaita e Cristianesimo è relativamente neutrale e potentemente diretto. Esso propende con forza verso la visione buddista della realtà, della natura e del processo d’illuminazione. Ciò è in netto contrasto con la visione induista propria della Bhagavad Gita.