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Lo Splendor Solis di Salomon Trismosin è uno dei più celebri trattati della letteratura ermetica, sia per il prestigio dell'autore, sia per le 22 splendide illustrazioni famose nell'iconologia alchemica per il loro simbolismo e per il loro valore artistico. L'opera figura negli schedari delle biblioteche europee anche sotto il titolo La Toyson d'or ou la Fleur des Thresors, pubblicato a Parigi nel 1612, titolo che differisce da quello dei manoscritti tedeschi in quanto riprende quello di tutta la raccolta (Aureum Vellus) in cui figura lo Splendor Solis. La serie di immagini che accompagna il testo del Trismosin, spesso adoperate come illustrazioni e frontespizi di testi ermetici, è una delle più preziose dell'Europa Occidentale.
Probabilmente questo trattato, come altri testi alchemici, era composto da sole immagini, che per il loro numero 21+1, potrebbero essere avvicinate e confrontate con quelle di Abramo l'ebreo descritte da Flamel e con i 22 arcani maggiori del Libro di Toth (Tarocchi). Anna Maria Partini, dopo un ampio studio introduttivo che precisa le caratteristiche alchemiche dell'opera inquadrandola nel suo tempo e annotandola con ampi riferimenti storico-critici, tenta di chiarire il motivo per cui il traduttore francese abbia mutato il titolo da Splendor Solis in La Toyson d'Or ed evidenzia i collegamenti tra il mito di Giasone e l'Alchimia, penetrando altresì il simbolismo velato nei colori e negli emblemi dell'Ordine cavalleresco del Toson d'Oro, estendendo l'indagine a quegli alchimisti (Mennens, Creiling, Fictuld, Canseliet, ecc.) che hanno posto in risalto il carattere ermetico dell'Ordine borgognone.
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