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La francescana religiosità di Rupescissa, il suo calarsi in un modello ispirato, non sono soltanto i segni dei tempi in cui egli visse, ma altresì una benevolente clemenza della Grazia. Per questo si propone nella Biblioteca Ermetica il Trattato sulla Quintessenza. Si tratta, peraltro, della prima traduzione italiana. Si è cercato di conservare il sapore lessicale di quest’opera non badando alle aporie e non tentando di modernizzare lo stile per due precisi motivi: il primo perché l’informazione alchemica, come sa chi di queste cose si occupa, è data da enigmi, da spostamenti di senso lessicale, dalla logica dell’illogicità. Il secondo motivo perché un evidente precursore di Paracelso, dell’omeopatia, della nomenclatura della Natura, non può essere tradito da una versione liberamente intesa.
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