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Sono tante le ipnosi da cui occorre liberarsi se non si vuole arrivare a un punto di non ritorno, ma non è possibile aspettarsi interventi seri e reali da parte di un sistema che si fonda sulla più assoluta assenza di lungimiranza e dunque di prospettive che non siano le logiche del mercato e del profitto. È dunque come individui che occorre muoversi per cercare una via d’uscita che trasformi la ruota della vita, testardamente legata a un solco, in una spirale in grado di condurre al di là dell’angoscia e delle sofferenze in cui di solito si trascina la nostra esistenza. Un’opera che si caratterizza dunque come un processo di comprensione che parte sì dal dolore (è questa la prima “nobile verità”: tutte le forme d’esistenza sono inevitabilmente soggette al dolore), ma che offre una via alla sua cessazione e, cosa davvero mirabile e troppo spesso ignorata nel buddhismo canonico, permette di vivere nella gioia.
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