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Quando dunque parlo del Dio conoscibile, con Cui l'uomo può direttamente comunicare, per esempìio nei momenti più elevati e spirituali della meditazione, mi riferisco al Grande Architetto, Padre e Creatore di ogni uomo.
Occorre dire che questa Entità Universale, in quanto parte del tutto, è piuttosto nostro Fratello, il Fratello Maggiore: è lo Spirito dell'universo, il Sé Superiore di ognuno di noi. Se così non fosse, il Venerabile non potrebbe mai chiamare "Fratello" il Candidato che, superate le prove e ormai simbolicamente identificatosi con lui, riceve la Luce all'Oriente.
Se il Grande Architetto si dice peraltro Fratello dell'uomo è perché nella sua Saggezza (la quale è per noi mortali la punta di una ideale piramide, ma per Lui è soltanto la base della Costruzione senza fine) sa che oltre il "Suo" universo è il Vero ed Unico Padre, da Cui provengono tutti gli esseri che sono in alto e in basso: è il Padre Assoluto di tutti i Padri possibili, nell'oscurità imperscrutabile, ancorché illimitatamente rivelantesi.
Quando parlo di Dio Inconoscibile mi riferisco appunto all'Assoluto, di Cui scopriamo volta a volta una particela senza però mai arrivare alla Totalità: anche in questo caso devo dire che, se così non fosse, i Fratelli Muratori parlerebbero insensatamente della Costruzione Illimitata..."
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