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Solo quando nella nostra mente è sceso un silenzio profondo, può manifestarsi un fuoco creativo: uno stato capace di produrre una rivoluzione nell'essere, una luce che può illuminare il modo di vedere se stessi e il mondo. In una serie di testi risalenti agli anni '50, Krishnamurti pone alcune questioni fondamentali, tra cui l'urgenza di una trasformazione radicale per il mondo odierno, soffocato da violenza, confusione e sofferenza. Prima della società bisogna cambiare la mente che l'ha generata, e questo non verrà da un atto di volontà, dal desiderio di essere o divenire qualcosa di diverso, perché se ora la mente funziona male, le sue idee e proiezioni non faranno che riflettere i suoi stessi difetti ed errori. Innanzitutto occorre vedere cosa sia la mente, senza giudizi o interpretazioni, al di là di ogni condizionamento, e ciò richiede un'indagine penetrante e una grande conoscenza di sé.
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