Nei corsi di preparazione al parto si invitano le donne a rilassarsi, a distendersi, a respirare correttamente. Ma se il rilassamento e la distensione sono esercizi guidati quasi esclusivamente dalla volontà, la respirazione può avere un aspetto più profondo, toccare certe corde inaspettate, aprire spazi imprevisti.
È proprio questa esperienza che viene narrata da Leboyer nel film Il rito della nascita. Durante il parto la donna giunge, a contatto con l'origine della vita e della morte. Vita e morte, perché ogni parto è anche separazione (del bambino dal corpo della madre) oltre che nascita. Il parto, dunque, come viaggio spirituale.
Tutto questo, però, può avvenire solo se l'ambiente non interferisce negativamente e se la donna stessa sceglie di abbandonarsi all'esperienza, accettando il mistero; essa può prepararsi al parto con due strumenti naturali, dice Leboyer: la respirazione e la voce. Nel Rito della nascita, attraverso la voce e lo sguardo di Pamela Villoresi, possiamo comprendere l'intensità dell'esperienza e parteciparvi con emozione.
L'autore Frédérick Leboyer è nato in Francia nel 1918. Medico ostetrico-ginecologo, è stato primario della Clinica Ostetrica dell'Università di Parigi. Nel 1974 ha pubblicato in Francia il suo primo libro, Per una nascita senza violenza, che, tradotto in tutto il mondo, è divenuto il testo di riferimento di un nuovo modello dell'arte ostetrica.