L'Autrice ci accompagna in un percorso verso la scoperta della nostra identità più profonda, nel nostro Centro, nel santo luogo dove si manifesta la presenza di Dio dentro di noi, come si può intuire da questo racconto che l'Autrice riporta nel testo...
«Un tale aveva un alloggio al pian terreno che dava su un vicolo stretto e buio. Annottava quando, per un guasto al suo impianto elettrico, rimase avvolto dalle tenebre. Allora cominciò ad annaspare incespicando. Fu preso dal panico e gridava: "Aiuto! Aiuto!". Proprio in quel momento passava di lì un amico. Sentì e si affacciò alla finestrella di quel monolocale. Aveva acceso, intanto, il suo "accendino". Rendendosi conto dell'accaduto, disse: "Ti faccio luce io. Mi ricordo che hai un'antica lampada a petrolio lì in mezzo, sul camino. Sta' calmo e va' al centro della tua casa". All'uomo non sembrò vero di potersi muovere pur con quella fioca luce, e subito trovò la lampada. L'amico gli prestò l'accendino allungando il braccio dalla finestra. La fiamma divampò sullo stoppino e ci fu una calda luce in tutto il monolocale. Non importa da dove ti viene l'accendino. Forse da un libro, da un amico, da altro. Ricorda però che la lampada puoi accenderla solo tu, se vai con calma al centro del tuo cuore. La luce che conta è Dio-Amore, Dio-luce che abita il tuo cuore profondo. Credilo e vivrai».