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Nel libro si ripercorre la cosiddetta “maturazione basale dei sensi” nel bambino. Questa viene considerata secondo la visione della psicologia dello sviluppo antroposofica ed approfondita per riconoscere una “tipologia” di particolarità comportamentali dell’infanzia, da cui si possono trarre conclusioni per la prassi educativa. Non si tratta tuttavia di un “ricettario pedagogico”! Al contrario, l’autore intende incoraggiare i genitori ad un lavoro autonomo di conoscenza, rafforzando la loro fiducia nella propria capacità di azione, anche in situazioni difficili. Il compito più importante nella consulenza pedagogica, secondo Köhler, consiste infatti nello sviluppo di una conoscenza dell’uomo pedagogica, insieme ai genitori.
Questo libro consente di avvicinarsi a tale lavoro, ponendo la pedagogia sulla base di una conoscenza dell’uomo vicina alla realtà pratica e collegata ad un’osservazione esperta e a un pensiero vivente e pieno di amore. I genitori e le persone vicine al bambino possono dunque familiarizzare con un metodo di affrontare i problemi dello sviluppo infantile poco consueto, ma importante. In questo testo possono trovare quelle “giuste direttive” di cui spesso abbiamo bisogno per agire adeguatamente – ricordando che «la forza decisiva è data dall’amore», per quanto non si debbano separare le questioni del cuore e quelle della conoscenza:
«Se l’amore verso un altro essere non è congiunto al desiderio di riconoscerlo, cioè di comprenderlo e di trovare proprio da questa comprensione le giuste forme di rapporto, allora manca qualcosa di essenziale in questo amore, allora esso è bloccato alla radice.»
Nella consapevolezza realistica di fondo che per impedire delle «aberrazioni di dimensioni catastrofiche nella vita sociale», la scienza dell’educazione dovrà orientarsi verso nuove idee, si apre il respiro della possibilità e della speranza: possiamo imparare a sbloccare l’amore, possiamo imparare a trasmettere il giusto “messaggio” pedagogico ai bambini irrequieti, paurosi e tristi – l’incoraggiamento. “Semplicemente” completando, come genitori, pedagoghi o anche terapeuti, l’opera dell’angelo del bambino, del suo “sé superiore”, dal quale non solo in situazioni particolari, ma sempre di continuo, notte per notte, gli proviene conforto, aiuto e rinvigorimento.
«Voi incoraggiate il vostro bambino, cari genitori, quando tentate di collegarvi con questa azione dell’angelo e non permettete che durante il giorno si dissolva quanto si è costituito la notte.» Si libera così il respiro della fiducia. "Se si vuole impedire che avvengano delle aberrazioni di dimensioni catastrofiche nella vita sociale, la scienza dell'educazione dovrà orientarsi verso le seguenti idee (e con "idee" non intendo delle fantasticherie, ma delle verità): il bambino non "si educa da solo", come invece afferma con fervore la pedagogia antiautoritaria, né viene "educato da noi", come asserisce il pensiero determinista, ma l'educazione è in primo luogo l'opera dell'angelo che attinge a fonti celesti e noi genitori, pedagoghi o anche terapeuti possiamo "solo" completare quest'opera. Il effetti, ogni bambino ha il suo angelo, il suo "sè superiore" e da esso gli proviene conforto, aiuto e rinvigorimento non solo in certe situazioni particolari, ma di continuo, notte per notte. Voi incoraggiate il vostro bambino, cari genitori, quando tentate di collegarvi con quest'azione dell'angelo e non permettete che durante il giorno si dissolva quanto si è costituito di notte." Henning Kohler
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