La prima parte di questo libro si potrebbe definire il manuale del buon senso. Ogni genitore, sfogliandolo, è infatti portato a credere che niente sia più semplice e ovvio che stare con i propri bambini nel modo disteso e naturale decritto e raccomandato dall'autrice. Come tutte le cose semplici, però, questo atteggiamento, rivela una più che coscienziosa autoeducazione oltre che una selezione accurata ed attenta di tutto quanto viene a contatto con i bambini fin dai primi giorni di vita.
Questo significa avere sensibilità e istinto per i materiali, le forme, i colori, i suoni, e tutta l'atmosfera che circonda il bambino piccolo, evitando di sovraccaricarlo di stimoli e di proposte.
Per giocare, in fondo, egli si accontenta di poco, ma è importante capire di che cosa ha veramente bisogno ed offrirgli uno stile di vita autentico e dei giocattoli il più possibile semplici ed essenziali. Nella parte pratica del volume vengono descritti alcuni procedimenti per la realizzazione di bambole eseguite con materiali naturali, più o meno le vecchie bambole di pezza che si facevano una volta; una usanza che qui da noi è quasi andata perduta, mentre nei paesi nordici, più inclini alla tradizione e alla manualità, è ancora molto diffusa.
Morbide, calde, ben proporzionate, con i tratti del viso appena accennati per lasciare maggiore libertà all'immaginazione, ideali compagne di gioco della prima infanzia, queste bambole imbottite di lana rappresentano una gioia per i bambini che le ricevono, e per gli adulti che le eseguono in un momento di creativa distensione.