Con questo suo Dizionarietto di filosofia quotidiana, gioioso ma affilato come un rasoio, tra miti in disfacimento e quesiti irrisolti e probabilmente irresolubili, l'autore consegna, come diceva Stendhal, «to the happy few», cioè ai posteri, un documento senza ipocrisie, su quella che egli chiama «la muffa umana che imbratta la superficie terrestre».
Questa sorta di manuale in 120 voci - la prima è «Adattabilità», l'ultima «Verona» - è dedicato a tutti quelli che non si accontentano dei luoghi comuni e, non volendosi fermare alla superficie delle cose, vogliono approfondire argomenti, temi, concetti, senza cadere nel tedio, solleticati con acume e ironia. E di ironia, caratteristica degli scrittori di frontiera, primo fra tutti Italo Svevo, concittadino dell'Autore, è permeata questa raccolta di sagge riflessioni, scritte nell'arco di molti anni, che alla fine racconta il mondo interiore di Cecovini, la sua vita di grande impegno professionale, politico e artistico, sostanzialmente la sua filosofia - in senso lato - quotidiana, spicciola. Un'opera senza dubbio originale, che oscilla con disinvoltura tra saggistica e narrativa, in uno stile rapido, chiaro ad ogni lettore e divertente.