"Dunque dopo la morte dei miei genitori, per guadagnarmi da vivere, esercitavo la nostra arte di Scrivani e, facendo inventari, redigendo conti, controllando le spese dei Tutori e dei Minori, mi capitò per le mani per la somma di due fiorini, un libro dorato, molto vecchio e molto grosso. Non era fatto di carta o di pergamena, come gli altri, ma, a quanto mi parve, di cortecce delicate e di teneri arboscelli... Avendo dunque in casa questo bel libro...”.
È questo uno dei primi passi della biografia alchemica di Nicolas Flamel, che qui si presenta per la prima volta in traduzione italiana. Se Nicolas Flamel è senz’altro una delle figure più significative della tradizione esoterica, il Libro delle Figure Geroglifiche riesce ad offrire, percorrendo l’abituale modello autobiografico del pellegrinaggio, un’esemplare metafora dell’Arte alchemica.
Per rendersi conto dell’interesse del libro basterebbe ricordare gli studi che ad esso dedicarono Poisson, Fulcanelli, Marcel Clavel, per dire soltanto dei più noti. Tutto ciò non senza ragione; se infatti dal testo si può ricavare con facilità una serie di indicazioni operative, ugualmente lo si può considerare come una silloge profondissima di tutta la temperie stilistica dell’alchimia.
Come in Zosimo, come in Madathanus, come in Cyliani, il viaggio mistico è raccontato attraverso l’artificio della biografia, ma è anche abbellito da un apparato iconografico, che è pari per importanza a quello del Mutus Liber. La ricchezza formale del testo permette quindi una serie di interpretazioni illuminanti, qualunque siano il livello e la capacità del decrittante.
La presente edizione è accompagnata anche da due operette minori di Flamel: il Sommario Filosofico e il Desiderio Desiderato. René Alleau nella sua prefazione ricorda i rapporti tra alchimia e surrealismo; l’introduzione di Canseliet è un lungo e puntuale excursus storico sulla figura e sul lavoro di Flamel. Infine Stefano Andreani analizza, nella sua postfazione, il concetto del libro e del viaggio “esoterici”.~